Bari, disfatta a Cittadella: i playoff si allontanano tra errori e mancanza di mentalità

La sconfitta del Bari contro il Cittadella al Tombolato fotografa una squadra fragile, confusa e priva di reazione. Dalla difesa alle scelte individuali, passando per la testa: così il Bari rischia di chiudere la stagione fuori dalla corsa promozione.

Una sconfitta pesante, non tanto nel risultato quanto nel modo. Il ko contro il Cittadella rischia di costare al Bari l’accesso ai playoff per la Serie A. Ma, al di là del punteggio, è l’immagine restituita dal campo a preoccupare: una squadra svuotata, confusa, incapace di imporsi o reagire. Al Tombolato è andato in scena il punto più basso della stagione biancorossa.

Una squadra che soffre (troppo)

Il termine che meglio sintetizza la serata del Bari è “sofferenza”: quella dei tifosi, ma soprattutto quella dei giocatori in campo. Una sofferenza strutturale, frutto di insicurezze tecniche, tattiche e mentali. La squadra appare costantemente in balia degli eventi, incapace di leggere le situazioni o di invertire l’inerzia del match. Non basta puntare il dito contro l’allenatore: quando la posta in gioco è alta, le motivazioni dovrebbero arrivare da sole.

I singoli deludono ancora

La prestazione di Vicari è emblematica: lento, impreciso, mai leader della retroguardia. Gli infortuni possono essere un’attenuante, ma non una giustificazione totale. Al contrario, Simic — pur con i suoi limiti — ha spesso mostrato maggiore sicurezza. Lella lotta, ma fatica a trovare lucidità e precisione. E Falletti? Talento limpido, ma ancora una volta si smarrisce quando servirebbe prendersi la squadra sulle spalle.

La mentalità che manca

Il vero nodo della stagione del Bari sembra essere la mentalità. L’atteggiamento della squadra è spesso remissivo, svogliato, privo di quella fame necessaria per restare agganciati alla zona playoff. A ciò si sommano le difficoltà di gestione interna, una guida tecnica poco incisiva e problemi extra-campo che hanno avvelenato il clima. Il match di Cittadella rischia di rappresentare il capolinea di una stagione iniziata con ben altre aspettative.