Il momento del Bari continua a essere delicato, con una classifica che non lascia tranquilli e una svolta tecnica che tarda ad arrivare. Ad analizzare la situazione in un’intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno è l’ex portiere Graziano Battistini, spettatore diretto della sfida contro il Südtirol a Bolzano. Le sue parole offrono una fotografia lucida di una squadra che appare in difficoltà, prigioniera delle proprie paure e incapace di esprimere il suo potenziale.
Un gruppo bloccato dalla paura
Secondo l’analisi di Battistini, il problema principale del Bari attuale non è tecnico, ma mentale. “Ero allo stadio di Bolzano e ho visto un Bari tanto preoccupato“, ha dichiarato l’ex portiere, sottolineando come la squadra sembri condizionata dalla bassa classifica e dalle aspettative di una piazza esigente. Questa pressione psicologica si traduce in campo in una prestazione timorosa e remissiva. Un esempio lampante è stata la partita contro il Südtirol, dove, nonostante la superiorità numerica per quasi tutto l’incontro, il Bari non è riuscito a produrre un singolo tiro nello specchio della porta. Per Battistini, il compito dell’allenatore Vivarini sarà arduo: “trovare la chiave per sbloccare un gruppo impantanato nelle sue preoccupazioni“.
Cerofolini si distingue, ma la squadra non gira
In un quadro generale a tinte fosche, l’unica vera luce sembra provenire dalla porta. Michele Cerofolini sta disputando un campionato di alto livello, risultando spesso decisivo con i suoi interventi. Anche Battistini ne riconosce il valore: “Sta facendo un buon campionato. Merito a lui che non si sta facendo trascinare dagli eventi negativi della squadra“. Tuttavia, il fatto che i punti arrivino principalmente grazie alle prodezze del portiere è un segnale preoccupante. È l’indicatore di una manovra collettiva che non funziona e di una mancanza di gioco che necessita di “una inversione di tendenza innegabile“.
La via d’uscita tra mercato e carattere
Per uscire da questa spirale negativa, la ricetta proposta da Battistini ha due ingredienti principali: interventi mirati sul mercato e una riflessione sulla tenuta psicologica del gruppo. Secondo l’ex portiere, a gennaio sarà fondamentale inserire giocatori che portino “entusiasmo e positività“. Allo stesso tempo, andrebbero fatte valutazioni attente su chi “fa fatica a reagire alle situazioni dal punto di vista psicologico“. L’idea è che i problemi siano più profondi e non legati semplicemente alla guida tecnica, ma a una mancanza di spessore caratteriale per affrontare i momenti critici che la Serie B impone.




