magalini del bari: "così si retrocede"
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Disfatta del Bari a Empoli: le scuse e l’analisi di Magalini e Di Cesare

Dopo il pesante 5-0 subito a Empoli, i direttori Magalini e Di Cesare parlano di “vergogna” e “fondo toccato”, chiedendo scusa ai tifosi e indicando nel lavoro l’unica via per uscire dalla crisi.

Dopo la pesante sconfitta per 5-0 subita a Empoli, i direttori del Bari, Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare, hanno espresso tutto il loro rammarico e la loro delusione. In un intervento congiunto rilasciato a TuttoBari, i due dirigenti hanno voluto metterci la faccia, chiedendo scusa all’intera tifoseria per una prestazione definita inaccettabile e che segna un punto critico della stagione.

Magalini: “Proviamo vergogna, necessario un cambio di rotta”

Il direttore sportivo Magalini ha usato parole forti per descrivere lo stato d’animo all’interno della società, parlando di un profondo senso di ‘vergogna’. Ha sottolineato come la decisione di presentarsi davanti ai microfoni sia stata dettata dalla volontà di porgere le proprie scuse a tutto l’ambiente. Secondo il dirigente, la situazione attuale non è sostenibile e la sconfitta rappresenta un momento in cui si è ‘toccato il fondo’. Ha inoltre menzionato il recente cambio di allenatore come un tentativo di trovare una soluzione alle difficoltà, evidenziando la necessità di gestire e verificare diverse dinamiche interne per invertire la rotta.

Di Cesare: “Non mollo, si esce solo con il lavoro”

Facendo eco alle parole del direttore sportivo, Di Cesare ha ribadito la necessità di chiedere scusa per una partita ‘brutta’. Con la determinazione che lo ha sempre contraddistinto in carriera, ha assicurato di non avere alcuna intenzione di arrendersi, affermando che l’unico modo per superare questo momento è attraverso il lavoro. Pur ammettendo che i risultati negativi sono frutto di errori commessi, Di Cesare ha confermato la sua totale fiducia nei giocatori, per i quali si ‘butterebbe nel fuoco’. Ha ipotizzato che la squadra soffra di un blocco mentale che la porta a ‘sciogliersi’ nei momenti di difficoltà, concludendo che non è tempo di chiacchiere, ma solo di lavorare e reagire sul campo.