Bari, Caserta si presenta: “Voglio fame e gioco aggressivo”

Il nuovo allenatore si presenta a Bari: “Voglio una squadra aggressiva e affamata”. Il tecnico punta su un 4-3-3 o 4-2-3-1 e minimizza l’importanza del budget: “Conta la mentalità”.

Fabio Caserta, nuovo condottiero del Bari, si presenta alla piazza. Non promesse roboanti, ma un programma chiaro: riportare l’entusiasmo attraverso il lavoro sul campo e una squadra che morda l’erba. Le sue parole, cariche di determinazione, suonano come una promessa per una tifoseria desiderosa di riscatto.

Il modulo e la filosofia di gioco

Caserta non si nasconde dietro tatticismi sterili, ma delinea un’idea precisa: “Cercheremo calciatori con la stessa voglia che ho avuto io di venire a Bari. Voglio una squadra aggressiva, che non aspetti l’avversario e che cerchi di comandare il gioco sempre”. Un Bari proattivo, dunque, che non si limiti a reagire, ma che imponga il proprio ritmo. Sul modulo, il tecnico è altrettanto chiaro: “Dal punto di vista tattico cambieremo sicuramente qualcosa rispetto all’anno scorso. Fare una costruzione a quattro difensori è diverso dal farla con tre. Noi stiamo cercando di costruire una squadra col 4-3-3 o 4-2-3-1”. Un assetto camaleontico, capace di adattarsi alle diverse fasi della partita e alle caratteristiche degli avversari.

Il budget e la mentalità vincente

Il tema del budget, spesso al centro delle discussioni nel calcio moderno, viene affrontato da Caserta con pragmatismo: “Per me è relativo. Società l’anno scorso con un budget ridotto hanno fatto campionati importanti. E’ importante trovare calciatori che abbiano voglia e determinazione, che si sappiano sacrificare”. Un messaggio chiaro: non sono i milioni a fare la differenza, ma la fame di vittoria e la capacità di lottare su ogni pallone. “L’entusiasmo lo possiamo portare per quello che faremo sul campo: con calciatori che lottano. I risultati portano tutto, dobbiamo cercare di riportare questo. Il budget è un discorso societario, ma ripeto: non è il budget, non è che spendendo 30-40 milioni si va sicuramente in Serie A”. Parole che suonano come una sfida, un invito a superare i limiti attraverso il lavoro e la passione.

L’addio tra Caserta e il Catanzaro

Il nuovo allenatore ha anche parlato dell’addio alla sua ex squadra: “Ringrazio De Laurentiis per questa occasione. Col Catanzaro c’erano cose che non andavano nella stessa direzione, perciò abbiamo deciso di chiudere il rapporto. Poi c’è stata la chiamata del Bari e ho percepito l’entusiasmo dei direttori e del presidente che mi ha spinto ad accettare. A me il passato non interessa, conta il presente per costruire un buon futuro. Sono venuto con grandissimo entusiasmo, cerco di trasmetterlo alla squadra”.