La stagione del Bari è stata caratterizzata da una narrazione che ha spesso esaltato la solidità difensiva della squadra. Tuttavia, i numeri recenti raccontano una storia diversa, mettendo in luce le difficoltà di un reparto che non è più il baluardo di un tempo.
La difesa sotto la lente
Per gran parte della stagione, i tifosi del Bari hanno riposto le loro speranze in una difesa che sembrava essere il pilastro della squadra. Frasi come “almeno non prendiamo gol” erano all’ordine del giorno, ma la realtà ha mostrato un quadro meno roseo. Nell’ultimo mese, il Bari ha subito 12 reti, con quattro partite su sette in cui ha incassato almeno due gol. Questo trend negativo ha messo in discussione la narrazione di una difesa di ferro.
Problemi strutturali e tattici
Nonostante la presenza di giocatori come Vicari e Simic, la difesa del Bari ha mostrato segni di cedimento. I movimenti difensivi sono apparsi spesso molli e poco reattivi, con i cross sul secondo palo che sono diventati una costante minaccia. La mancanza di centimetri di Dorval ha esposto ulteriormente la squadra, e le soluzioni tattiche adottate dal mister non hanno portato i risultati sperati.
Un portiere sotto pressione
Radunovic, il portiere del Bari, è stato spesso chiamato agli straordinari, risultando il portiere con più parate in Serie B. Questo dato evidenzia ulteriormente le difficoltà difensive della squadra, che ha costretto il suo estremo difensore a un lavoro extra per mantenere la porta inviolata.
Conclusioni
La stagione del Bari si avvia verso la conclusione con la consapevolezza che la difesa, un tempo considerata un punto di forza, necessita di un ripensamento. Le speranze di gloria sono state spesso riposte in un reparto che non ha saputo reggere la pressione, e il futuro richiederà interventi mirati per riportare la squadra ai livelli desiderati.