La stagione 2024/2025 del Bari si è chiusa con l’ennesima delusione: i biancorossi non sono riusciti ad accedere ai playoff, terminando al nono posto con 48 punti. Un risultato che ha lasciato l’amaro in bocca a una piazza ambiziosa, aggravato da una gestione comunicativa discutibile da parte della dirigenza e dello staff tecnico. Tra dichiarazioni infelici, tensioni con i tifosi e un progetto che stenta a decollare, la sensazione è quella di una stagione persa, dentro e fuori dal campo.
Le dichiarazioni di De Laurentiis
Già a partire dalla stagione precedente, il clima tra società e tifoseria era teso. Le uscite pubbliche di Aurelio De Laurentiis, che ha paragonato il Bari a una “succursale” del Napoli, hanno riacceso vecchie polemiche mai sopite. Parole che hanno minato la percezione di autonomia del club biancorosso, rafforzando l’idea che il Bari fosse un progetto secondario nella galassia De Laurentiis. Anche Luigi De Laurentiis, pur cercando di rassicurare i tifosi, ha ammesso pubblicamente le difficoltà economiche del club, contribuendo a diffondere un senso di incertezza sul futuro.
La comunicazione fallimentare dello staff tecnico
Sul fronte tecnico, le dichiarazioni dell’allenatore Moreno Longo hanno spesso generato frustrazione tra i tifosi. Fin dalle prime giornate, l’obiettivo dichiarato è stato la salvezza, un ridimensionamento mal digerito da una tifoseria che sogna la Serie A. La mancanza di ambizione comunicata in più occasioni – anche nei momenti decisivi del campionato – ha finito per intaccare la fiducia del pubblico e dei giocatori stessi, rendendo ancora più evidente la frattura tra campo e spalti.
Una stagione senza identità
I 48 punti conquistati e il nono posto finale sono lo specchio di un’annata senza slancio, in cui il Bari non ha mai dato l’impressione di poter competere realmente per la promozione. I continui riferimenti a “limiti mentali”, “anno zero” e “massimo possibile” da parte della dirigenza e dello staff hanno disegnato un progetto senza identità, incapace di alimentare sogni o prospettive. Con l’orizzonte del 2028 come termine dell’era De Laurentiis, il tempo per dare una svolta sembra sempre più ridotto.
La frattura con i tifosi
Nel corso della stagione, la frattura tra squadra e tifoseria è diventata evidente. Dopo la sconfitta contro la Carrarese, Longo ha parlato della pressione che i giocatori sentivano per dover raggiungere i playoff, mentre i fischi dei tifosi riflettevano l’amarezza per le prestazioni deludenti. Le dichiarazioni del tecnico, che parlavano di un anno zero e di ricostruzione, hanno consolidato la percezione di un progetto privo di ambizione.