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Bari, tempo di analisi: le voci degli ex sulla crisi biancorossa

Dopo la pesante sconfitta interna contro il Catanzaro, il momento difficile del Bari viene analizzato da alcune leggende del club. Da Amoruso a Maiellaro, le critiche non risparmiano nessuno.

La netta sconfitta subita al San Nicola contro il Catanzaro ha acceso i riflettori sulla difficile situazione del Bari. A commentare il momento delicato della squadra sono intervenuti diversi ex giocatori biancorossi, le cui analisi offrono una visione critica delle problematiche attuali, spaziando dalle strategie societarie alla resa in campo dei calciatori.

Le critiche alla società: ambizioni e comunicazione nel mirino

Tra le voci più critiche spicca quella di Lorenzo Amoruso, il quale individua una mancanza di chiare ambizioni da parte del club. Secondo l’ex difensore, questa percezione si riflette inevitabilmente sulle prestazioni della squadra: “Non credo che questo Bari abbia mai dato l’impressione di voler salire e voler svolgere un ruolo principale in questo campionato”. Amoruso sottolinea come i giocatori avvertano la scarsa spinta proveniente dall’alto. Sulla stessa linea si pone Giorgio De Trizio, che lamenta un’assenza di passione e di dialogo da parte della dirigenza: “Se una persona ha interesse per quello che fa si espone, va a parlare con la stampa, difende l’allenatore e i giocatori. Invece qui c’è il silenzio più assoluto”.

Appello alla squadra: servono personalità ed equilibrio

Le analisi non risparmiano però i giocatori. Pietro Maiellaro, indimenticato fantasista, punta il dito sulla mancanza di carattere del gruppo: “Gli alibi ormai sono finiti, anche i giocatori devono vedere cosa devono fare”. L’ex numero 10 ritiene che la rosa abbia le qualità per disputare un campionato migliore. Anche l’ex portiere Graziano Battistini interviene sulla questione, evidenziando la necessità per la squadra di ritrovare coesione e stabilità: “È importante fare quadrato e trovare gli equilibri giusti per esprimere il potenziale che non è stato ancora completamente espresso”. Amoruso, infine, torna sulle difficoltà operative, specificando come sia complesso costruire una rosa competitiva senza adeguate risorse finanziarie, rendendo il mercato una sfida basata su scommesse difficili da vincere.