Il pareggio contro l’Avellino ha messo a nudo le difficoltà di un Bari che non riesce a trovare continuità. La prestazione dei biancorossi ha offerto lo spunto per un’analisi severa da parte di Lorenzo Amoruso, che su La Gazzetta del Mezzogiorno non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione attuale della squadra, indicando nel mercato di gennaio una tappa obbligata per correggere la rotta.
Una squadra senza carattere e con poche idee
Secondo l’ex giocatore, la partita contro l’Avellino non ha rappresentato una sorpresa, ma la conferma di un andamento deludente che prosegue dall’inizio della stagione. Amoruso ha descritto un Bari partito discretamente ma che si è progressivamente smarrito, lasciando campo e coraggio agli avversari: “Non ha dato risposte, confermando quanto visto da agosto in poi. Un Bari che non convince e non riesce a tirarsi fuori dai guai. La stagione è questa. Ormai dopo diciotto partite, la classifica non mente. Il rendimento è chiaro. Auguriamoci di salvarci“.
Spogliatoio compromesso
Amoruso ha puntato il dito anche sull’atteggiamento dei giocatori, sottolineando come la rabbia dei tifosi sia legata alla sensazione che la maglia non venga onorata. La situazione dello spogliatoio è stata definita “tossica”, un ambiente non sano dal quale alcuni giocatori, come il capitano Vicari, vorrebbero allontanarsi: “I tifosi sono arrabbiati perché i giocatori non onorano la maglia. Quando viene meno anche il capitano Vicari, capisci che non c’è un bell’ambiente. Il fatto che si chieda di andare via, ti fa comprendere che lo spogliatoio è tossico. Se non ci vuoi stare, vuol dire che l’ambiente non è sano“.
Mercato di gennaio
La soluzione, per Amoruso, risiede inevitabilmente nel mercato di riparazione. L’ex giocatore ha auspicato un intervento deciso da parte della società, indicando la necessità di inserire almeno tre elementi di qualità per garantirsi una salvezza tranquilla: un difensore, un attaccante e un esterno di centrocampo capace di creare superiorità numerica: “Spero che la società voglia cambiare. Per salvarti tranquillamente, servono almeno tre elementi. Di sicuro, un difensore e un attaccante. Ed un esterno di centrocampo che sappia andare nell’uno contro uno. Se Vivarini ha chiesto tanti rinforzi, vuol dire che è già consapevole che in uscita ci sono almeno quattro, cinque profili. Cambiare tantissimo significa che lo spogliatoio è compromesso. Stravolgerlo significherà creare un contesto di lavoro diverso. Forse, l’unica chance per salvarsi“.




