La direzione di gara di Antonio Rapuano in Bari-Catanzaro è finita sotto la lente d’ingrandimento. Nonostante una partita dal ritmo non particolarmente elevato, con 31 falli totali fischiati, sono stati diversi gli episodi chiave che hanno richiesto l’intervento del direttore di gara.
La gestione dei cartellini
L’arbitro Rapuano ha estratto quattro cartellini gialli durante l’incontro, tre dei quali per aver interrotto una promettente azione d’attacco (SPA). Il primo a finire sul taccuino è stato Favasuli del Catanzaro al 46′, per una spinta alle spalle di Dickmann lanciato sulla fascia. Al 77′ è toccato a Nikolaou del Bari, sanzionato per una carica su Liberali, che stava avanzando a centrocampo con spazio a disposizione. L’ultimo giallo è stato mostrato a Rispoli all’86’, a seguito di un fallo su Bellomo. Diversa la motivazione per l’ammonizione di Brighenti all’83’: il giocatore del Catanzaro è stato punito per comportamento antisportivo, avendo ritardato in modo eccessivo la ripresa del gioco su un calcio di punizione.
Il calcio di rigore
L’episodio più significativo della gara è avvenuto al 92′. Durante un’azione nell’area di rigore del Catanzaro, Maggiore è riuscito a toccare il pallone una frazione di secondo prima di Liberali, il quale lo ha sgambettato. L’arbitro Rapuano ha valutato l’intervento come negligente e ha immediatamente assegnato il calcio di rigore in favore del Bari. La decisione si basa sulla regola che punisce con un calcio di punizione diretto un intervento che, seppur di lieve intensità, risulta falloso e penalizza l’avversario che ha il controllo del pallone.




