La sfida tra Juve Stabia e Bari è stata caratterizzata da un elevato agonismo, con diverse situazioni di gioco che hanno richiesto l’intervento deciso del direttore di gara, l’esperto Rosario Abisso. Con un totale di 26 falli fischiati e sette cartellini gialli estratti, la partita ha offerto numerosi spunti di analisi arbitrale, dai singoli interventi sanzionati fino agli episodi valutati con l’ausilio della tecnologia.
Tante ammonizioni
Il match si è acceso sin dai primi istanti, con un’ammonizione da record comminata a Pierobon della Juve Stabia dopo appena sei secondi per un pestone su Meroni. Questo episodio ha subito definito il metro di giudizio del direttore di gara, basato sulla valutazione dell’imprudenza. Nel corso della partita, anche tre giocatori del Bari sono finiti sul taccuino dell’arbitro. Al 25′ è toccato a Castrovilli, sanzionato per un tackle imprudente al termine di un’azione su cui Abisso aveva inizialmente concesso il vantaggio. Successivamente, al 38′, Dorval ha ricevuto un giallo per gioco pericoloso, avendo tentato un intervento con i tacchetti esposti pur senza colpire l’avversario. Nel finale, al 95′, anche Partipilo è stato ammonito per aver interrotto una potenziale azione offensiva trattenendo un avversario, dopo che il vantaggio concesso non si era concretizzato.
I casi da Var
Due episodi in particolare hanno richiesto una valutazione più approfondita, coinvolgendo anche la sala Var. Al 54′, su un cross di Pagano, un tocco di braccio di Ruggero in posizione giudicata innaturale ha suscitato proteste. Dopo un rapido check, il Var ha confermato la decisione di Abisso di lasciar correre, poiché il contatto è avvenuto fuori dall’area di rigore. Il protocollo, infatti, non consente l’intervento del Var per infrazioni che non portino a un calcio di rigore. Pochi minuti dopo, al 58′, un contatto in area tra Dorval e Carissoni ha fatto cadere il giocatore biancorosso. L’arbitro, ben posizionato, ha ritenuto lo scontro un normale contatto di gioco e ha fatto proseguire. Anche in questo caso, il Var ha avallato la scelta del campo, non considerandola un “chiaro ed evidente errore” e lasciando la valutazione alla discrezionalità dell’arbitro.




