In vista della sfida tra Reggiana e Bari, l’attuale direttore sportivo della Reggiana, Domenico Fracchiolla, ha condiviso le sue riflessioni sul periodo trascorso nel club biancorosso. Le sue dichiarazioni, rilasciate a Il Resto del Carlino, offrono uno spaccato significativo degli obiettivi e delle sfide affrontate durante la sua esperienza in Puglia.
Il ritorno di un ex dirigente
Fracchiolla ha intrapreso il suo percorso professionale a Bari nel 2014, in concomitanza con l’inizio della presidenza di Gianluca Paparesta. Inizialmente ricoprendo il ruolo di capo scouting, l’anno successivo è passato alla guida del settore giovanile. L’obiettivo primario di quel periodo era ambizioso: ricostruire un “Bari dei baresi”, un progetto che mirava a valorizzare i talenti locali e a formare una squadra composta prevalentemente da giovani calciatori cresciuti nel territorio.
L’eredità del settore giovanile
Il progetto del “Bari dei baresi” traeva ispirazione dalla stagione 1981-82, quando la squadra di Serie B, guidata dal mister Enrico Catuzzi, vedeva sei giocatori su undici nati a Bari e cinque promossi direttamente dalla Primavera. Quella formazione raggiunse il quarto posto nel campionato di Serie B, un risultato notevole, sebbene all’epoca solo le prime tre squadre accedessero alla Serie A. “Ben cinquanta calciatori cresciuti nel territorio barese successivamente approdarono nei professionisti – ha raccontato -. Purtroppo Paparesta lasciò la presidenza nel giugno 2016 e andai via anch’io: mi ingaggiò la Virtus Francavilla, in Serie C, per fare il direttore sportivo della prima squadra”.
La fine di un ciclo
L’esperienza di Fracchiolla a Bari si è conclusa nel giugno 2016, in concomitanza con l’addio di Paparesta alla presidenza del club. Dopo aver lasciato la società biancorossa, Fracchiolla ha intrapreso una nuova avventura professionale, accettando l’incarico di direttore sportivo della prima squadra della Virtus Francavilla, militante in Serie C.
