Alessandro Armenise, ex difensore, ha condiviso i suoi ricordi in biancorosso durante un’intervista rilasciata a TuttoBari.com.
Il sogno biancorosso e l’esordio con il Bari
Per Alessandro Armenise vestire la maglia del Bari ha rappresentato la realizzazione di un desiderio profondo, un legame speciale con la sua città e con la storia familiare, essendo figlio di Michele Armenise. Dopo aver concluso il suo percorso con la formazione Primavera, gli fu comunicato che avrebbe partecipato al ritiro con la prima squadra. Il suo debutto è arrivato in una partita cruciale contro la Ternana: “Dopo aver disputato le partite finali con la Primavera, mi dissero che sarei dovuto andare in ritiro con i grandi, cominciare quel match con la Ternana a caccia di punti salvezza in panchina e poi esordire. Avevo già fatto qualche allenamento con la prima squadra, ma quell’ingresso in campo fu bellissimo e inaspettato”.
La carriera tra Serie C e B
Durante la sua permanenza nel Bari, Alessandro Armenise ha avuto l’opportunità di condividere lo spogliatoio con figure che hanno lasciato un segno indelebile. Tra questi ha ricordato con particolare affetto Rachid Neqrouz, con cui ha condiviso la stanza e che si distingueva per il suo comportamento esemplare nei confronti dei giovani. Anche Massarelli, Gillet e Spinesi sono stati menzionati come “persone fantastiche”. La sua carriera, sebbene ricca di soddisfazioni, ha avuto anche momenti difficili. Un episodio significativo è stato l’infortunio al crociato subito a gennaio, durante l’ultima partita giocata con l’Andria: “A gennaio, mi ruppi il crociato nell’ultima partita giocata con l’Andria, quando sembrava potessi tornare a Bari durante il calciomercato. Mi ritrovo comunque con qualche presenza in Nazionale, aver ottenuto due promozioni dalla C alla B, vincendo due campionati, ho sfiorato la Serie A ai playoff. Questo forse il mio rammarico: non aver giocato in massima serie. Ma altri rimpianti non ce ne sono”.