Il reparto arretrato del Bari sta attraversando un momento di profonda incertezza, trasformandosi da punto di forza a epicentro di una fragilità che condiziona l’intera squadra. Le difficoltà non nascono da un singolo giocatore, ma da una mancanza generale di organizzazione e leadership che amplifica gli errori individuali e mina la stabilità del reparto.
Le difficoltà dei singoli e l’assenza di una guida
Il calo di rendimento di Francesco Vicari, considerato un pilastro della difesa, ha fatto emergere le criticità strutturali del reparto. Come riporta anche TuttoBari. La sua flessione ha evidenziato l’assenza di un leader capace di guidare la linea e infondere sicurezza nei compagni. Accanto a lui, anche altri interpreti mostrano segni di affanno: Raffaele Pucino non sempre riesce a offrire la costanza necessaria, Emmanouil Nikolaou alterna buone giocate a cali di concentrazione, mentre Andrea Meroni non ha ancora trovato la continuità di prestazioni per diventare un punto fermo.
L’impatto psicologico e le prospettive future
La mancanza di coesione ha un inevitabile riflesso sul piano psicologico. L’insicurezza si diffonde tra i giocatori, generando un circolo vizioso di tensione ed errori che si manifesta soprattutto nei momenti di maggiore pressione e nei finali di partita. Per invertire la rotta e puntare a una stagione di spessore è necessario un intervento mirato. Non si tratta solo di valutare possibili innesti tecnici, ma di ricostruire un’identità difensiva solida dal punto di vista mentale e strategico.




