Amoruso: "Il Bari ha perso la sua identità, serve una svolta"
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L’ex Amoruso non fa sconti al Bari: “La classifica non mente. Se sei in basso, un motivo c’è”

L’ex difensore biancorosso analizza senza mezzi termini la situazione della squadra, criticando le prestazioni in campo, la gestione tecnica e la mentalità del club. Alcuni passaggi della sua intervista a Il Corriere del Mezzogiorno.

In un momento di profonda difficoltà per il calcio barese, una voce autorevole si è levata per analizzare senza filtri la situazione della squadra. Lorenzo Amoruso, ex difensore biancorosso dal 1988 al ’91 e poi ancora dal ’93 al ’95, ha offerto la sua prospettiva schietta e diretta, delineando un quadro critico che ha acceso il dibattito tra i sostenitori. Le sue parole, rilasciate al Corriere del Mezzogiorno, assumono un peso significativo, provenendo da chi ha vestito la maglia del Bari e ne conosce le dinamiche.

Le difficoltà in campo e la realtà della classifica

L’analisi di Amoruso parte dalle prestazioni sul terreno di gioco, evidenziando una chiara correlazione tra il rendimento della squadra e la sua posizione in campionato. Secondo l’ex calciatore, il posizionamento in classifica non è mai casuale: “Ho sempre pensato che quello biancorosso non sia stato un mercato da playoff. La difesa subisce tantissime reti, e questo è un grave problema. A questo si aggiunga che la squadra segna complessivamente pochi gol. Lo dico chiaramente: la classifica non mente mai. Se sei così in basso, un motivo c’è sempre. In questo momento deve prevalere la voglia di fare le cose semplici”.

La questione tecnica e l’ambiente

Il discorso si è poi spostato sulla guida tecnica e sull’atmosfera che circonda il club. Amoruso ha espresso perplessità sulla capacità di un allenatore di incidere realmente, osservando come i numerosi cambi in panchina negli ultimi anni non abbiano portato a un miglioramento sostanziale: “Negli ultimi anni sono cambiati diversi allenatori, ma la sostanza non si è modificata. Credo che un buon allenatore sia quello in grado di far giocare bene i suoi calciatori. Bari in questo senso è diventata imbarazzante”.

Le ambizioni del club e la mentalità dei giocatori

Infine, Amoruso ha affrontato la questione delle ambizioni e della mentalità all’interno del gruppo squadra. Ha suggerito che, in un contesto così complesso, i giocatori potrebbero non sentirsi pienamente motivati a lottare per obiettivi di alta classifica. Ha ipotizzato che, di fronte a un ambiente percepito come problematico e a un club che non sembra puntare con decisione alla promozione, alcuni calciatori possano rinunciare a priori a dare il massimo. “Tutti sanno che non punta alla promozione, che l’ambiente vive un momento di difficoltà, che il pubblico contesta. E allora rinunciano a prescindere, quando si creano i presupposti per arrivare. Chi sceglie Bari è uno che sicuramente non rientrerebbe nei piani del club, se questo puntasse a salire”, ha spiegato.