Il Bari, dopo un avvio di stagione che ha lasciato l’amaro in bocca a molti tifosi, si trova al centro di un’analisi approfondita da parte di Massimiliano Tangorra, ex calciatore biancorosso e voce autorevole nel panorama calcistico locale. Le sue dichiarazioni, rilasciate in esclusiva nell’ambito della rubrica ‘Tangorra in…tackle’ di TuttoBari , offrono uno spaccato critico ma costruttivo sulle attuali difficoltà della squadra e sulle possibili vie per ritrovare equilibrio e fiducia.
La costruzione dal basso secondo Tangorra
Uno dei temi centrali dell’analisi di Tangorra riguarda la scelta tattica della costruzione dal basso, un tratto distintivo del Bari di Caserta. L’ex biancorosso ha espresso le sue perplessità sull’applicazione indiscriminata di questo modulo, soprattutto in assenza di determinate caratteristiche nei giocatori: “La costruzione dal basso credo che sia una prerogativa di quasi tutte le squadre del panorama calcistico. Oggi tutti gli allenatori tentano di impostare il proprio gioco così, spesso e volentieri fanno partecipare addirittura il portiere, cosa che io poco condivido. Può andar bene come idea ma nel momento in cui si hanno giocatori, difensori, capaci tecnicamente e caratterialmente di avere la personalità per poter impostare; soprattutto quando poi si incontrano squadre avversarie che pressano alto e quindi è sempre un rischio giocare nei pressi dell’area di rigore la palla. Oltre alle doti tecniche, servono anche doti di serenità a livello mentale e di grande autostima e fiducia in quello che si fa. Credo che il concetto possa andar bene, ma non vale nei confronti di tutte le squadre; perché quando si incontrano squadre superiori si può andare in difficoltà, così come è successo col Palermo”.
Fragilità difensiva e la ricerca di un’identità
Le prime partite del campionato hanno evidenziato una certa fragilità difensiva e una generale mancanza di identità per il Bari, aspetti che Tangorra ha sottolineato con chiarezza. Nonostante un miglioramento sulla carta della rosa rispetto alla stagione precedente, la squadra fatica a trovare la giusta coesione. “Il Bari secondo me ha mostrato fragilità difensiva: in queste prime partite, tranne un buon secondo tempo col Monza, ha dimostrato di avere ancora limiti e non avere ancora un’identità come squadra. È vero che ha migliorato come valore tecnico la rosa rispetto a quello dell’anno precedente, però è una squadra che sta insieme da poco quindi ha bisogno di raggiungere ancora la propria identità. Ha bisogno di tempo. Anche l’allenatore è nuovo, è chiaro che ci vuole pazienza. Ma nel calcio la pazienza è relativa, perché queste prime partite tolgono fiducia, credibilità, serenità. Quindi è più difficile riuscire a mantenere gli equilibri, mantenere i nervi saldi e proseguire per la propria strada, a fronte di una classifica che purtroppo gioco forza condiziona un po’ tutto l’ambiente”, ha affermato Tangorra.
L’attacco evanescente e il concetto di squadra
Anche il reparto offensivo del Bari è finito sotto la lente d’ingrandimento, apparso spesso inefficace e con difficoltà a incidere. Tangorra, tuttavia, ha preferito non isolare il problema all’attacco, ma lo ha ricondotto a una questione più ampia di collettivo. “Non è una questione di reparti, non è una questione di fase offensiva e di fase difensiva: è una questione di squadra. Tutti i componenti devono insieme riuscire, in tutte le fasi di gioco, a essere prima di tutto squadra. Avere il concetto di difendere tutti insieme, di attaccare tutti insieme”, ha spiegato l’ex calciatore.
La ricetta di Tangorra per invertire la rotta
Con un solo punto raccolto dopo quattro giornate, la partenza del Bari è stata definita “shock”. Tangorra ha offerto una spiegazione, sottolineando la necessità di tempo per assemblare una squadra e creare un gruppo coeso. “Le squadre vanno assemblate. I giocatori, anche quelli più bravi, vanno messi insieme e vanno fatti giocare e devono avere un solo obiettivo nella testa; quindi ci vuole tempo e pazienza. Purtroppo il Bari in queste prime partite ha incontrato squadre in questo momento più avanti. Non ha formato ancora un gruppo omogeneo e coeso. Ci vuole lavoro da parte del tecnico, dei giocatori. Però è chiaro che i risultati iniziali, tolgono fiducia e entusiasmo a tutto l’ambiente. La ricetta giusta sarebbe quella di avere anche più fortuna nel fare qualche risultato pieno. È solo questione di tempo. Dopo quattro cinque partite, non si possono mettere già giudizi definitivi”, ha concluso Tangorra.