Vincenzo Vivarini è il nuovo tecnico alla guida del Bari. L’allenatore è giunto all’hotel della squadra a Palese per dare inizio alla sua nuova avventura sulla panchina biancorossa. Per lui è pronto un contratto della durata di sei mesi, che include un’opzione di rinnovo fino al 2027 in caso di raggiungimento dei playoff. Il nuovo tecnico ha già parlato in via ufficiale ai microfoni del club rossoblù.
Le prime parole
Appena arrivato, Vivarini ha concesso le sue prime dichiarazioni da allenatore del Bari. Con un tono determinato, ha subito messo in chiaro la sua missione e il forte legame con un obiettivo passato. “Ho lasciato qualcosa in sospeso, quindi spero di riuscire nell’obiettivo che avevo. Devo chiuderlo questo cerchio”, ha affermato, sottolineando come la sua scelta sia legata a un percorso già iniziato. Il messaggio alla piazza e alla squadra è stato diretto e senza mezzi termini, un vero e proprio manifesto della sua mentalità: “Qua bisogna vincere e basta”. Queste parole indicano una forte ambizione e la volontà di portare la squadra a raggiungere traguardi importanti, riprendendo un discorso interrotto in passato.
Approccio cauto
Vivarini torna a sedersi sulla panchina biancorossa dopo l’esperienza nella stagione 2019/2020. “Una piazza più bella di Bari è difficile trovarla”, ha spiegato subito, lasciando intendere la contentezza circa il suo ritorno. Tuttavia Vivarini cerca subito un approccio cauto: “È chiaro che ci siano dei problemi. Adesso ci vuole tanta intelligenza nel cercare di mantenere le cose buone che ci sono. Bisogna dare continuità a queste cose, poi andremo piano piano a inserire delle modifiche. Soprattutto sotto l’aspetto mentale”. Sulla prima partita con l’Empoli e l’avvio del suo nuovo corso, Vivarini si è espresso così: “È un problema. Perché c’è poco tempo per dire anche le cose più semplici alla squadra. Ma la Serie B è così, dobbiamo fare di necessità virtù. Questo campionato è il più bello di tutti. Se c’è cuore, c’è la possibilità di vincere tutte le partite. Nulla ci è precluso”.
