Antonucci: “Priorità ai punti, poi il bel gioco”

Mirko Antonucci, attaccante del Bari, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul momento della squadra e sul suo percorso personale, intervenendo nel programma radiofonico ‘Il Bianco e il Rosso TB Sport’ su RadioBari. Le sue dichiarazioni hanno offerto uno spaccato significativo sulla mentalità del gruppo e sulle ambizioni per il campionato di Serie B, toccando temi cruciali come la ricerca dei risultati, la condizione fisica e il rapporto con l’allenatore Caserta.

La mentalità vincente e il momento del Bari

Il Bari, impegnato nel campionato di Serie B, ha affrontato le prime sfide con un approccio improntato alla determinazione e alla lotta. Antonucci ha evidenziato come, in una fase iniziale del torneo, sia fondamentale privilegiare l’agonismo e la capacità di conquistare punti, anche a discapito di un gioco esteticamente perfetto. La squadra ha dimostrato di saper reagire e di portare a casa risultati importanti, come i tre punti ottenuti contro il Cesena. L’obiettivo primario è consolidare questa mentalità, continuando a spingere sull’aspetto caratteriale e atletico. L’attaccante ha sottolineato la volontà di non accontentarsi, affermando: “Vogliamo cavalcare questo momento e continuare, facendo più punti possibili“. La convinzione è che, una volta raggiunta una maggiore stabilità in classifica, anche il bel gioco, di cui la squadra è capace, emergerà naturalmente.

Il ruolo di Antonucci

Riguardo alla sua posizione in campo, Antonucci ha chiarito di preferire un ruolo specifico, pur essendo disponibile a ricoprire diverse mansioni tattiche su richiesta del tecnico. La sua evoluzione come calciatore lo ha portato a comprendere l’importanza di un approccio pragmatico: prima di pensare a gol o assist, è essenziale garantire impegno e intensità. “Per prima cosa devo mettere corsa e cattiveria, poi arriva tutto il resto“, ha dichiarato, evidenziando una maturità professionale che lo spinge a concentrarsi sugli aspetti fondamentali del gioco. Questa filosofia lo ha guidato nel corso della sua carriera, contribuendo alla sua crescita e alla sua capacità di essere un elemento prezioso per la squadra.

La svolta dopo il ritiro e la condizione fisica

Un momento chiave per il gruppo è stato il ritiro seguito alla partita contro la Reggiana. Antonucci ha rivelato che, nonostante un buon primo tempo in quell’incontro, un episodio sfortunato aveva condizionato la prestazione. Il periodo di ritiro ha rappresentato un punto di svolta, favorendo una maggiore coesione e una presa di coscienza collettiva sulla delicatezza della situazione. “Dal ritiro, qualcosa è cambiato: ci siamo compattati e resi conto della delicatezza del periodo. Remiamo tutti dalla stessa parte“, ha affermato, sottolineando l’unità ritrovata. L’attaccante ha anche parlato della sua condizione fisica iniziale, ammettendo di non essere al top e di aver dovuto svolgere un lavoro personalizzato. Tuttavia, grazie all’impegno costante, ha recuperato pienamente la forma, sentendosi ora in ottima condizione.

Il legame tra Antonucci e Caserta

Il rapporto con l’allenatore Caserta è stato un fattore determinante per l’arrivo di Antonucci a Bari. L’attaccante ha un legame profondo con il tecnico, che lo aveva già allenato a Cosenza e che considera una figura fondamentale per la sua crescita professionale. La stima reciproca e la fiducia nel progetto tecnico sono state cruciali nella sua decisione. Antonucci ha riconosciuto il valore di Caserta, convinto che il tempo gli darà ragione anche in questa nuova esperienza. La scelta di Bari è stata influenzata non solo dalla presenza del mister, ma anche dalla consapevolezza dell’importanza della piazza. “Bari è la piazza più importante in cui sono stato“, ha dichiarato, evidenziando il prestigio e le aspettative legate al club. Il dialogo con Caserta prima del suo trasferimento è stato decisivo, consolidando la sua volontà di intraprendere questa avventura.