L’ex dirigente Tavano: “Maita ha preferito i soldi al Bari”

L’ex dirigente Paolo Tavano analizza il calciomercato del Bari, tra la scelta di Caserta, l’arrivo di Moncini e il peso dell’addio di Maita. Un focus sulla necessità di carattere e “anima” per la squadra biancorossa.

Il Bari football club è a un punto cruciale, navigando le complessità del mercato trasferimenti mentre mira a costruire una squadra competitiva per la prossima stagione. In mezzo a queste mosse strategiche, l’ex dirigente biancorosso Paolo Tavano, ora vicepresidente del Monopoli, ha offerto la sua prospettiva sul futuro della squadra, analizzando le scelte tecniche e i profili dei calciatori. Le sue parole, cariche di passione e realismo, delineano le sfide e le opportunità che attendono il club, con un focus particolare sulla necessità di carattere e identità.

L’analisi di Tavano: carattere e la scelta Caserta

Paolo Tavano, figura storica per il Bari e ora vicepresidente del Monopoli, ha condiviso le sue riflessioni sul percorso dei biancorossi, esprimendo una delusione per la mancanza di “cattiveria” e “fame” mostrata dalla squadra nella stagione precedente. Questa osservazione ha guidato il suo interesse verso le mosse societarie per il futuro. In particolare, Tavano ha espresso un giudizio positivo sulla scelta del nuovo allenatore, Fabio Caserta. “Mi ha colpito molto ciò che mi ha raccontato il presidente del Catanzaro: Caserta è uno che lavora duro, tiene al gruppo, ma soprattutto allo spogliatoio. E questa è la cosa più importante in una squadra. Anche a Monopoli, dove non abbiamo fuoriclasse, lo spogliatoio unito ha fatto la differenza”, ha dichiarato Tavano. Questa enfasi sull’unità e sul lavoro di gruppo suggerisce una direzione chiara per la costruzione della nuova rosa, puntando su valori che vanno oltre le singole individualità.

Il mercato tra certezze e incognite: Moncini e l’addio di Maita

Il calciomercato del Bari è stato oggetto di un’attenta disamina da parte di Tavano, che ha valutato alcuni dei profili più discussi. Riguardo all’attaccante Moncini, l’ex dirigente ha mostrato fiducia: “Conosco bene Moncini, è un attaccante che ha sempre fatto gol, uno tosto, che lotta in area. Mi ricorda certi centravanti dei tempi di Ventura”, ha affermato, sottolineando le qualità di un centravanti capace di fare la differenza. Meno certezze, invece, sul portiere Cerofolini, che Tavano ha ammesso di non conoscere a sufficienza per esprimere un giudizio approfondito. Un punto dolente, secondo Tavano, è stata la partenza di Maita dal centrocampo. “A centrocampo la partenza di Maita pesa, perché ha scelto i soldi piuttosto che la maglia. E questa cosa pesa eccome”, ha dichiarato, evidenziando come la scelta economica del giocatore abbia lasciato un vuoto significativo nella mediana biancorossa, non solo a livello tecnico ma anche di attaccamento alla maglia. Questa situazione mette in luce le sfide legate all’autogestione economica del Bari, che dipende dai flussi finanziari provenienti da Roma, rendendo più complessa la gestione delle operazioni di mercato.

Rinforzi a centrocampo e giovani promesse: Djavan Anderson e Pagano

La necessità di rinforzi a centrocampo è un tema centrale nell’analisi di Tavano, che ha espresso un desiderio specifico per un profilo come Djavan Anderson. “Quando ce lo segnalò Massimo Donati, era uno sconosciuto, svincolato. Poi ha dimostrato carattere e solidità, quello che serve in Serie B. In mezzo al campo servono gambe, testa e soprattutto combattività“, ha spiegato Tavano, delineando l’identikit del giocatore ideale per la mediana del Bari: un elemento con grinta, fisicità e intelligenza tattica, qualità ritenute fondamentali per affrontare le sfide della Serie B. L’attenzione di Tavano si è rivolta anche ai giovani talenti, citando Riccardo Pagano, classe 2004, in prestito dalla Roma. “È in prestito dalla Roma, classe 2004, potrebbe dare freschezza e contribuire in modo importante. Ma non bisogna solo pensare a prestiti: servono anche ragazzi cresciuti in casa”, ha sottolineato, evidenziando l’importanza di un equilibrio tra l’innesto di giovani promettenti e lo sviluppo di talenti locali, per garantire un futuro sostenibile e radicato nel territorio.

Tattica e l’anima biancorossa: la coesistenza Gytkjaer-Moncini e il valore di Bellomo

Sul fronte tattico, Tavano ha analizzato la potenziale coesistenza in attacco tra Gytkjaer e Moncini. “Potrebbero coesistere, ma tutto dipende dal sistema di gioco. Un 4-3-3 o un 4-2-3-1 presuppongono una sola punta, ma magari uno può essere adattato”, ha commentato, suggerendo che la flessibilità tattica di Caserta sarà cruciale per valorizzare al meglio le caratteristiche dei due attaccanti. Al di là degli schemi e dei nomi, Tavano ha ribadito con forza un concetto fondamentale per il Bari: la necessità di “anima”. “Io non accuso né Magalini né nessuno: li ho visti spesso a Monopoli, lavorano bene. Ma il Bari ha bisogno di anima. Nella ‘meravigliosa stagione fallimentare’ – ricorda – abbiamo vissuto il miracolo sportivo solo grazie alla passione dei calciatori, non ai soldi. E Bellomo, anche se a fine carriera, è uno che Bari ce l’ha nel sangue. Serve gente così. Perché Bari non è una piazza qualsiasi“, ha concluso Tavano.