Il pareggio per 1-1 tra Pescara e Bari lascia strascichi polemici, alimentati dalle dichiarazioni del presidente degli abruzzesi, Daniele Sebastiani. Il numero uno del club biancazzurro ha analizzato la sfida di ieri pomeriggio mettendo in discussione le decisioni arbitrali e non risparmiando una frecciata al suo ex allenatore, Vincenzo Vivarini.
“Assurdo totale”: la rabbia per il rigore e l’inferiorità numerica
Secondo Sebastiani, la partita è stata pesantemente condizionata dall’inferiorità numerica della sua squadra, che ha giocato “per gran parte del match in 10”. Nonostante ciò, il presidente ha visto una squadra “viva” e con “voglia di uscire da questa situazione”. Il rammarico è forte, perché a suo dire, “in undici probabilmente sarebbe andata in tutt’altro modo” contro un Bari definito “in difficoltà ma forte”. Il focus della sua protesta si concentra sull’episodio del calcio di rigore, la cui ripetizione è stata definita un “assurdo totale”. Sebastiani ha inoltre preso le difese del suo giocatore Olzer, affermando: “Non gettiamogli la croce addosso. Era il primo ad essere deluso”.
La stoccata all’ex Vivarini
Il presidente del Pescara ha poi rivolto il suo pensiero a Vivarini, già oggetto di sue critiche in passato. Con un commento pungente, Sebastiani ha messo in dubbio la filosofia di gioco del tecnico. “Probabilmente non lo abbiamo capito noi”, ha dichiarato, aggiungendo poi una frase velenosa: “Lui parla del suo calcio, io mi auguro che lo capisca lui qual è il suo calcio”.




