Bari: i precedenti con l'arbitro Marcenaro. Mai un pareggio
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Arbitraggio in Bari-Pescara, Calvarese: “Marcenaro salvato dal VAR, ha perso lucidità”

L’ex arbitro Calvarese analizza la direzione di gara di Marcenaro in Bari-Pescara, evidenziando tre errori evitati solo dal VAR e una gestione post-partita che ha aumentato la tensione.

La direzione di gara di Matteo Marcenaro in Bari-Pescara finisce sotto la lente d’ingrandimento dell’ex arbitro Gianpaolo Calvarese. Attraverso un’analisi pubblicata sul proprio sito, Calvarese ha messo in luce le criticità nella gestione del match da parte del direttore di gara. Calvarese ha sottolineato come l’intervento della tecnologia sia stato decisivo per correggere decisioni altrimenti errate e come la gestione finale abbia lasciato a desiderare.

Tre episodi chiave corretti dalla tecnologia

Secondo l’analisi di Calvarese, la prestazione di Marcenaro è stata macchiata da tre episodi cruciali che, senza l’ausilio del VAR, si sarebbero trasformati in “tre gravi errori”. L’ex arbitro si riferisce in particolare al cartellino rosso mostrato a Olzer, al fallo da rigore commesso in area da Letizia su Castrovilli e alla successiva decisione di far ripetere il tiro dal dischetto. Per Calvarese, l’assistente video ha di fatto salvato l’operato del direttore di gara, che avrebbe dovuto prendere la decisione corretta in almeno due di queste tre circostanze direttamente sul campo.

La gestione della tensione nel finale

Le critiche non si sono limitate agli episodi di campo. Calvarese ha espresso forti perplessità anche sulla gestione degli animi dopo il triplice fischio. Momento in cui sono stati espulsi Meroni, l’allenatore Vivarini e il medico sociale Caputo. Secondo l’ex fischietto, un arbitro di livello internazionale “non può permettersi di perdere lucidità così”. Ha descritto un atteggiamento di sfida da parte di Marcenaro, che avrebbe puntato il dito e rifiutato il dialogo, contribuendo ad alzare il livello di tensione. “Quella non è gestione, è sfida”, ha commentato Calvarese, osservando come l’atteggiamento dei tesserati del Bari apparisse sommesso e non aggressivo.