Sgarbi: “Bari, un’esperienza amara. Scelte di modulo e Longo…”

L’attaccante lascia il capoluogo dopo 20 presenze e due assist in stagione.

L’esperienza di Lorenzo Sgarbi a Bari, seppur breve, ha lasciato un segno profondo nel giovane attaccante. Arrivato con grandi aspettative, il suo percorso in biancorosso non si è sviluppato come sperato. In una recente intervista rilasciata alla fanpage “TifiamoBari”, Sgarbi ha ripercorso quei sei mesi, svelando le sue emozioni e le sue riflessioni su un periodo che definisce il più deludente della sua carriera calcistica.

Un’occasione mancata

Sgarbi non nasconde la sua amarezza per come si sono svolte le cose: “Penso sia stato il periodo che mi ha più lasciato l’amaro in bocca da quando gioco a calcio. I presupposti erano buoni, anzi ottimi forse dopo la stagione svolta l’anno scorso ad Avellino tant’è che quando ho saputo che c’era stato l’interessamento del Bari non ci ho pensato neanche un secondo ed ho subito accettato”.

Sgarbi, questione di scelte e moduli

L’attaccante rivela come alcuni fattori abbiano inciso sul suo scarso impiego: “Nel pre campionato e all’inizio della stagione ero riuscito a ritagliarmi il mio spazio, poi complici alcune scelte tecniche e il cambio modulo mi son ritrovato a far poco più di 6-7 presenze da 5/10/15 minuti massimo fino a gennaio. Mi è dispiaciuto molto perché credo che in una piazza così mi sarei potuto trovare molto bene e avrei potuto rendere altrettanto”. Nonostante la delusione, Sgarbi non chiude le porte a un futuro ritorno: “Ho lasciato Bari ma non penso sia stato un addio, ma un semplice arrivederci”.

L’impatto del tifo barese

Il giovane calciatore è rimasto impressionato dall’atmosfera dello stadio San Nicola: “Ma come è possibile che questa piazza sia in Serie B?” è stato il mio primo pensiero, a dire il vero c’è stato già quando sono entrato per la prima volta allo stadio. C’è stata una partita all’andata in cui ero in panchina e hanno deciso di accendere torce in tutta la curva, sopra e sotto, mi ricordo che era uno spettacolo da vedere, non immagino i miei compagni in campo cosa stavano provando. Magari avessi potuto vivere quei momenti in campo…”.