Il cammino di un calciatore è spesso un intreccio di attese e momenti decisivi. Per Raffaele Pucino, difensore 34enne del Bari, la stagione in corso ha rappresentato proprio questo: un inizio in sordina, seguito da una prepotente riaffermazione che lo ha reso un pilastro inamovibile della squadra.
La risalita
A 34 anni, Pucino incarna la saggezza e la tenacia necessarie per affrontare le sfide del calcio. Dopo non essere sceso in campo nei primi quattro turni di questa Serie B, il difensore ha saputo attendere il suo momento, dimostrando una pazienza che solo una carriera ricca di esperienze può forgiare. La sua presenza in campo è tornata ad essere una costante. Lui rappresenta un punto fermo per i Galletti. La svolta per Pucino è arrivata anche grazie a un cambio tattico. L’adozione di una difesa a tre ha esaltato le sue qualità, permettendogli di esprimersi al meglio. Non solo, con la fascia di capitano al braccio, complice l’assenza di Vicari, Pucino ha assunto un ruolo di leadership cruciale. La sua grinta e il suo atteggiamento positivo sono diventati un faro per il gruppo, specialmente in un periodo che ha richiesto carattere e determinazione. Le sue prestazioni recenti parlano chiaro: 90 minuti giocati contro Virtus Entella, Reggiana e Mantova. Nelle ultime cinque partite ha disputato in totale 253 minuti. Un segnale inequivocabile della sua ritrovata centralità e della fiducia riposta in lui. La prossima sfida, contro il Cesena, si preannuncia un’altra battaglia in cui Pucino sarà chiamato a mettere in campo tutta la sua esperienza. Il difensore biancorosso ritroverà peraltro un volto noto come Mignani, uno degli allenatori incrociati nel suo lungo percorso calcistico.




