L'ex Lamanna: "A Bari arrivai in un momento strano. Che meraviglia il San Nicola"
Home > Notizie > Interviste > L’ex Lamanna: “A Bari arrivai in un momento strano. Che meraviglia il San Nicola”

L’ex Lamanna: “A Bari arrivai in un momento strano. Che meraviglia il San Nicola”

Eugenio Lamanna ripercorre il suo biennio al Bari tra l’inaspettata chiamata di Torrente, le sfide societarie e l’indimenticabile legame con il San Nicola e la tifoseria biancorossa. Alcuni passaggi della sua recente intervista.

Eugenio Lamanna, portiere che ha difeso i pali del Bari tra il 2011 e il 2013, ha recentemente condiviso le sue memorie legate all’esperienza in biancorosso durante un’intervista rilasciata a DoppioPasso Podcast. Le sue dichiarazioni hanno offerto uno spaccato significativo di un periodo complesso ma profondamente formativo della sua carriera, evidenziando l’impatto emotivo e professionale che la piazza barese ha avuto su di lui. L’ex estremo difensore ha ripercorso i momenti salienti del suo arrivo, le sfide affrontate in un contesto societario delicato e il legame indissolubile con lo stadio San Nicola e la tifoseria.

L’approdo in biancorosso: una chiamata inaspettata

L’arrivo di Lamanna al Bari fu caratterizzato da una rapidità sorprendente. Dopo un’ottima parentesi al Gubbio, il portiere si trovava in vacanza negli Stati Uniti quando ricevette una telefonata decisiva dal tecnico Torrente. La proposta di unirsi alla squadra pugliese fu immediata e la risposta di Lamanna altrettanto celere, un sì che sigillò un accordo in pochi minuti. Questa chiamata rappresentò un momento cruciale, poiché il mister, pur essendo di poche parole, dimostrò una fiducia concreta nelle capacità del giovane portiere, spingendolo a intraprendere questa nuova avventura in una piazza calcistica di grande tradizione. L’episodio sottolinea la natura diretta e incisiva del rapporto tra allenatore e giocatore, fondato sulla stima reciproca e sulla convinzione delle potenzialità espresse sul campo.

Un biennio tra sfide societarie e passione sportiva

Il periodo trascorso da Lamanna a Bari, però, fu tutt’altro che semplice. Il portiere lo ha descritto così: “Era un periodo strano: arrivai che c’erano problemi societari e di calcioscommesse e mi chiedevano come fosse prendere l’eredità di Gillet. Era impressionante, come mi disse il suo preparatore Alberga. Però andò bene, sentii più la felicità di essere in una piazza del genere che la responsabilità. Il San Nicola è un opera d’arte. All’inizio, l’attenzione era stata spostata sulla parte societaria, tra le varie contestazioni. Ci sono stati momenti difficili, con una squadra di giovani e gente che era stata esclusa, e poi reintegrata dal mister, dopo la retrocessione. Come tanti ho ricevuto critiche, c’era rabbia. L’anno dopo si sentì molto meno”.

La gestione della squadra e il rapporto con i tifosi

Durante la sua permanenza, la squadra del Bari era composta da un gruppo eterogeneo, con molti giovani talenti e alcuni giocatori che erano stati reintegrati dopo una precedente retrocessione. Questa composizione, unita alle turbolenze societarie, generò momenti di tensione e contestazione da parte della tifoseria. Lamanna stesso fu oggetto di critiche, un’esperienza comune per chi si trova a giocare in un ambiente così esigente e passionale. Tuttavia, l’ex portiere ha ricordato come, nonostante la rabbia iniziale e le difficoltà, l’anno successivo la situazione si fosse notevolmente attenuata, segno di una graduale ricomposizione del rapporto tra squadra e sostenitori. La capacità di superare le avversità e di mantenere un legame con la piazza, anche nei momenti più duri, è un aspetto che ha contraddistinto la sua esperienza in Puglia.