Igor Protti, il docufilm girato a Bari: "Amo la città, deve tornare in Serie A"

Igor Protti: “Al Picchi ho pianto di gioia. Il cancro sta vincendo 3-0, mi tocca rimontare”

Igor Protti si confida sulla sua battaglia contro la malattia, le lacrime al “Picchi” tra gioia e paura, e il ricordo della maglia numero 10 indossata anche al Bari e al Napoli. Un racconto di coraggio e passione.

L’ex attaccante Igor Protti ha raccontato a La Repubblica la battaglia contro la malattia. Qualche giorno fa ha ricevuto l’ovazione dello stadio Picchi prima del debutto stagionale del Livorno: “Venerdì, quando lo stadio ha cantato il mio nome, ho pianto. Avevo la chemio attaccata al corpo e ho pianto. Non mi sono mai vergognato delle mie lacrime. In quelle c’erano gioia, nostalgia e paura che fosse l’ultima volta. Ho tanta paura. Dopo la botta di adrenalina, il crollo è sempre in agguato”.

L’emozione al Picchi

Protti ha raccontato come ha scoperto della malattia: “Qualche perdita di sangue, pensavo un’altra cosa. Poi gli esami e un quadro più grave del previsto. Non ho realizzato subito, però mi sono detto che un infarto o un incidente sarebbero stati peggio, perché non avrei potuto passare nemmeno un minuto in più con i miei cari. Mi sento molto stanco e un po’ confuso, ho momenti di buio profondo che alterno a pensieri più positivi. Il cancro sta vincendo 3-0 ed è sleale, perché non mi ha fatto sentire il fischio d’inizio. Ora mi tocca rimontare, ho il dovere di provarci anche se sarà dura. Non ci giro intorno”.