Mercato, il Bari vuole un portiere: Cerofolini nel mirino

Cerofolini: “A Palermo abbiamo subito due eurogol. Continueremo a giocare dal basso” 

Il portiere biancorosso è intervenuto in una radio locale per raccontare i suoi primi mesi in Puglia.

Il portiere del Bari Cerofolini ha analizzato la gara, sottolineando come la compagine siciliana abbia dimostrato una notevole solidità difensiva e una spiccata furbizia tattica, rendendo estremamente arduo per i galletti costruire azioni offensive efficaci, soprattutto in fase di ripartenza.

Cerofolini sul ko di Palermo

“Sapevamo di affrontare una squadra forte e ben organizzata,” ha dichiarato il numero uno biancorosso, “e la loro capacità di chiudere gli spazi ha reso la nostra manovra complessa. Abbiamo cercato di reagire, ma certi episodi, come i gol subiti, possono cambiare radicalmente il volto di una partita.” La sua performance, comunque, è stata impreziosita da interventi decisivi, tra cui una parata spettacolare su un attaccante avversario e un’altra su una conclusione insidiosa, che hanno evitato un passivo ancora più pesante per la sua squadra.

Identità di gioco

Nonostante le difficoltà incontrate sul campo e il risultato negativo, la filosofia di gioco del Bari, improntata sulla costruzione dal basso, non subirà alcuna battuta d’arresto. Il club ha investito tempo e risorse significative in questa strategia, ritenendola un pilastro fondamentale per lo sviluppo del proprio calcio e per la sicurezza della squadra. “La nostra identità di gioco è chiara e ben definita,” ha affermato il portiere, “e continueremo con convinzione su questa strada. Le occasioni più pericolose che abbiamo creato in queste prime uscite stagionali sono spesso nate proprio da questa impostazione, che ci infonde fiducia e ci permette di avere un maggiore controllo del gioco.”

I tanti gol subiti da Cerofolini

Tuttavia, la questione delle reti subite rimane un punto critico su cui la squadra è chiamata a riflettere. Con otto gol incassati nelle prime partite, la difesa biancorossa è sotto attenta analisi. “È un dato che ci interroga profondamente,” ha ammesso il giocatore, “e su cui stiamo lavorando intensamente ogni giorno. Non entriamo in campo con leggerezza o superficialità, ma con un’organizzazione precisa e una chiara idea di gioco, pur accettando i rischi calcolati che il calcio moderno impone. Il possesso palla è la nostra prima linea difensiva, e la fiducia nel progetto non è minimamente scalfita, ma è evidente che dobbiamo ripartire dalle basi per concretizzare il nostro potenziale e trasformare il buon gioco in risultati tangibili.”

Il calore di Bari

L’ambiente del San Nicola, con il suo calore e la sua passione inconfondibile, rappresenta un punto di forza inestimabile per il Bari, un vero e proprio dodicesimo uomo in campo capace di spingere la squadra oltre i propri limiti. Il portiere ha espresso il suo entusiasmo per l’atmosfera unica che si respira nello stadio, definendola incredibile e un esempio raro nel panorama calcistico italiano. “Giocare qui è un’emozione indescrivibile,” ha commentato, “il tifo è straordinario e l’obiettivo primario è riempire sempre più gli spalti, rendendo ogni partita un evento memorabile e coinvolgente per i nostri sostenitori, che meritano il massimo.” Sul fronte campionato, le aspettative iniziali erano indubbiamente elevate, e sebbene siano state mostrate buone cose in termini di prestazioni, il bottino di punti raccolti finora non soddisfa pienamente le ambizioni della società e dei tifosi. “Il calendario ci ha messo di fronte a squadre di vertice, vere e proprie contendenti per il titolo,” ha spiegato, “e pur avendo espresso un buon calcio, ci manca qualche punto per essere dove vorremmo in classifica. La Serie B è un torneo imprevedibile e molto strano, dove la coesione del gruppo e la capacità di lottare su ogni pallone possono fare la differenza, a prescindere dai nomi sulla carta o dal blasone delle squadre.”

Il numero di maglia

Infine, un tocco personale e commovente: la scelta del numero 31 sulla maglia di Cerofolini è un omaggio sentito e profondo a un ex compagno e amico, Davide Astori. Un gesto che lega il presente sportivo del giocatore a un ricordo indelebile e significativo, portando con sé un pezzo di storia e affetto.