Bari, 13 punti e due volti: il confronto tra la gestione Caserta e quella Longo
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Bari, 13 punti e due volti: il confronto tra la gestione Caserta e quella Longo

Stessi punti, ma percorsi opposti. L’analisi del rendimento del Bari di Caserta e di quello di Longo un anno fa rivela due squadre agli antipodi per equilibrio, difesa e capacità offensiva.

A undici giornate dall’inizio del campionato, il Bari si ritrova con lo stesso numero di punti della passata stagione: tredici. Tuttavia, un’analisi più approfondita dei numeri rivela due percorsi nettamente distinti tra la squadra attuale guidata da Fabio Caserta e quella allenata da Moreno Longo un anno fa. Se il punteggio in classifica è identico, la natura delle prestazioni e le caratteristiche delle due squadre raccontano storie molto diverse.

Il Bari di Caserta: più gol ma anche più fragilità

La formazione di Caserta ha fin qui mostrato un andamento altalenante, frutto di 3 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte. Un elemento distintivo di questa stagione è la figura di Gabriele Moncini, autentico trascinatore offensivo con già 5 reti all’attivo. La squadra ha segnato 11 gol, ma il dato preoccupante riguarda la fase difensiva, con ben 16 reti subite. Questa vulnerabilità difensiva rappresenta la differenza più marcata rispetto alla gestione precedente. Attualmente al quindicesimo posto, il Bari ha però l’opportunità di risalire la classifica fino alla nona posizione vincendo il recupero contro la Juve Stabia.

La versione di Longo: meno vittorie ma più equilibrio

Un anno fa, il Bari di Moreno Longo si trovava nella stessa posizione di classifica con 13 punti, ma con una fisionomia di squadra differente. Il bilancio parlava di 2 sole vittorie, ma anche di appena 2 sconfitte, a fronte di ben 7 pareggi. Questa tendenza a pareggiare le partite era sintomo di una maggiore solidità e di un equilibrio tattico più definito, che si traduceva in un nono posto in classifica. Il numero di gol fatti era identico (11), ma la difesa appariva molto più solida, con sole 9 reti incassate. A livello offensivo, mancava un bomber di riferimento come Moncini, con le responsabilità offensive distribuite tra più giocatori, come dimostrano le 2 reti a testa di Kevin Lasagna e Mehdi Dorval.