Allo Stadio Renzo Barbera di Palermo, si è consumato un confronto che ha visto i padroni di casa imporsi con un netto 2-0 sul Bari. Il risultato ha evidenziato una prestazione particolarmente opaca per i galletti, che si ritrovano con un solo punto conquistato nelle ultime quattro uscite stagionali. Questa sconfitta aggrava la situazione dei pugliesi, che faticano a trovare la giusta rotta in campionato.
Le scelte tattiche e gli schieramenti iniziali
Per la sfida casalinga, il tecnico del Palermo, F. Inzaghi, ha optato per un modulo 3-4-2-1, schierando Joronen tra i pali, protetto da una linea difensiva composta da Ceccaroni, Bani e Augello. A centrocampo, Gyasi, Ranocchia, Segre e Pierozzi hanno formato la diga mediana, con Palumbo e Brunori a supporto dell’unica punta, Pohjanpalo. La panchina rosanero offriva alternative come Avella, Corona, Veroli, Peda e Vasic. Sul fronte opposto, Fabio Caserta ha risposto con un 4-3-3 per il Bari, affidando la porta a Cerofolini. La difesa era composta da Dickmann, Vicari, Nikolaou e Dorval. A centrocampo, Braunoder, Verreth e Darboe hanno cercato di dettare i ritmi, mentre il tridente offensivo vedeva Castrovilli, Moncini e Sibilli tentare di scardinare la retroguardia avversaria. A disposizione per i biancorossi c’erano Pissardo, Meroni, Pucino, Bellomo, Maggiore e Partipilo, oltre ai subentrati. Le due formazioni hanno così delineato un confronto tattico interessante fin dal fischio d’inizio, con il Palermo a cercare la solidità difensiva e il Bari a puntare sulla spinta offensiva.
Un primo tempo senza acuti per i galletti
La prima frazione di gioco al Renzo Barbera ha visto le due squadre affrontarsi con intensità, ma senza che il tabellino subisse modifiche. Il Bari, nonostante l’assetto offensivo proposto da mister Caserta, ha mostrato difficoltà nel concretizzare le proprie manovre, faticando a creare pericoli significativi per la porta difesa da Joronen. La retroguardia del Palermo, ben organizzata nel suo 3-4-2-1, è riuscita a contenere le iniziative avversarie, concedendo pochi spazi e mantenendo la propria porta inviolata. I padroni di casa, dal canto loro, hanno cercato di imporre il proprio gioco, ma anche per loro la fase offensiva non ha prodotto occasioni clamorose nei primi quarantacinque minuti. Il centrocampo biancorosso, con Darboe e Verreth, ha provato a costruire, ma la manovra è apparsa spesso prevedibile, facilitando il compito della difesa rosanero. La partita è proseguita su ritmi elevati, ma la precisione e la lucidità negli ultimi metri sono mancate da entrambe le parti, lasciando il risultato fermo sullo 0-0 all’intervallo e preannunciando un secondo tempo potenzialmente più ricco di emozioni e colpi di scena.
Il secondo tempo e i cambi decisivi
La ripresa ha visto un Palermo più incisivo, capace di sbloccare il risultato grazie alle mosse del proprio allenatore. Le sostituzioni operate da F. Inzaghi si sono rivelate determinanti: al 69′ Gomes ha rilevato Palumbo, e pochi minuti dopo, al 72′, Le Douaron è subentrato a Brunori, mentre Diakitè ha preso il posto di Gyasi. Proprio Le Douaron e Gomes sono stati i protagonisti delle reti che hanno deciso l’incontro, dimostrando l’efficacia dei cambi. Il Bari ha tentato di reagire con le proprie sostituzioni: al 58′ Pagano e Gytkjaer sono entrati rispettivamente per Darboe e Moncini, cercando di dare nuova linfa all’attacco. Successivamente, all’83’, Cerri e Antonucci hanno sostituito Braunoder e Castrovilli, e al 90′ Rao ha preso il posto di Dorval. Nonostante gli innesti, i galletti non sono riusciti a trovare la via del gol, evidenziando una serata difficile per il reparto offensivo. La frustrazione si è manifestata anche con le ammonizioni per Darboe e Verreth. Il Palermo ha gestito il vantaggio, consolidando la propria vittoria e lasciando il Bari a riflettere su una prestazione che non ha portato i frutti sperati, confermando il momento di difficoltà della squadra pugliese.