Rivoluzione Bari, spunta la pista americana

La famiglia De Laurentiis valuta la cessione del club: possibile l’acquisizione da parte di investitori americani

Il Bari si trova in un momento cruciale della sua storia, con la possibilità di un cambio di proprietà che potrebbe portare una ventata di novità. La famiglia De Laurentiis, attuale proprietaria del club, sta valutando la cessione della società, spinta dalle normative sulle multiproprietà che impongono una scadenza entro il 30 giugno 2028. Tra le opzioni sul tavolo, emerge una pista americana che potrebbe rivoluzionare il futuro del club pugliese.

La frattura con la piazza

La situazione attuale tra la proprietà e i tifosi del Bari è caratterizzata da una frattura profonda. Le incomprensioni e le tensioni accumulate nel tempo hanno portato a un clima di disaffezione nei confronti del club. Le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis hanno ulteriormente esacerbato la situazione, contribuendo a un allontanamento del pubblico dallo stadio San Nicola. Senza un cambiamento significativo, il rischio è che il Bari torni a vivere un periodo di anonimato e sofferenza, simile a quello vissuto tra il 2002 e il 2008.

La pista americana

In questo contesto di incertezza, si fa strada l’ipotesi di un’acquisizione da parte di investitori americani. Questa possibilità potrebbe rappresentare una svolta per il Bari, portando nuove risorse e una visione diversa per il futuro del club. Tuttavia, i dettagli di questa trattativa sono ancora in fase di definizione, e molto dipenderà dalla volontà della famiglia De Laurentiis di cedere il controllo della società.

Le implicazioni per il futuro

Un eventuale passaggio di proprietà potrebbe avere implicazioni significative per il Bari, sia a livello sportivo che gestionale. L’ingresso di nuovi investitori potrebbe portare a un rinnovamento della squadra e a una maggiore competitività nel campionato. Tuttavia, è fondamentale che il processo di transizione avvenga in modo trasparente e con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, per evitare ulteriori fratture con la tifoseria.