Un pareggio che non smuove la classifica e non placa il malcontento di una tifoseria divisa tra delusione e sconforto. Lo 0-0 ottenuto dal Bari a Castellammare di Stabia contro la Juve Stabia ha confermato le difficoltà di una squadra che appare bloccata, incapace di trovare una direzione precisa in un campionato che non attende. La prestazione, sebbene ordinata, è mancata di carattere e determinazione, lasciando l’amaro in bocca e la sensazione di un gruppo che naviga a vista, più concentrato sulla sopravvivenza che sulla crescita.
La sfida della verità al San Nicola
Il calendario ora mette il Bari di fronte a un appuntamento cruciale. La prossima sfida al San Nicola vedrà i biancorossi opposti al Pescara, in una gara dal peso specifico enorme. Non si tratta solo di punti in palio, ma di una prova di orgoglio e di carattere. La partita contro gli abruzzesi rappresenta un test fondamentale per comprendere le reali ambizioni di una squadra che deve dimostrare a se stessa e al proprio pubblico di voler lottare per un obiettivo concreto, allontanando lo spettro di una lenta discesa verso le zone pericolose della classifica.
Un incrocio simbolico con il passato
La partita assume contorni ancora più particolari per la presenza di Vincenzo Vivarini sulla panchina del Pescara, l’allenatore con cui il Bari aveva iniziato la stagione. Un incrocio che sa di beffa, mettendo di fronte una squadra, quella abruzzese, con un’identità definita, e un Bari ancora alla ricerca di un proprio equilibrio e di un gioco riconoscibile. Per i giocatori e la guida tecnica non c’è più spazio per alibi o giustificazioni: serve una reazione immediata e tangibile sul campo. È il momento di dimostrare con i fatti di voler vivere da protagonisti questa stagione e di meritare la permanenza in Serie B.




