Giulio Maggiore, centrocampista del Bari, ha tracciato un bilancio del momento vissuto dalla squadra biancorossa nel corso di un’intervista per “Il bianco e il rosso Tb sport”. Il calciatore ha analizzato la recente prestazione contro lo Spezia, soffermandosi sulla necessità di un cambio di rotta e raccontando aneddoti personali, come la scelta che da ragazzo lo ha portato a rifiutare il Milan.
Amarezza per il pari con lo Spezia
Il pareggio maturato sul campo dello Spezia ha lasciato un sapore amaro in casa Bari. Secondo il centrocampista, la squadra ha concesso troppo nel secondo tempo, mostrando un atteggiamento poco propositivo che non deve ripetersi. Nonostante ciò, i sette punti raccolti in tre partite rappresentano una base solida da cui ripartire. “C’era grande amarezza dopo il match. Era una bella occasione che ci avrebbe permesso di fare un passo avanti. Nel secondo tempo abbiamo concesso troppo e siamo stati poco propositivi in fase d’attacco, un qualcosa che non deve accadere, soprattutto con l’uomo in più.Sette punti in tre partite sono un buon bottino che deve essere un base per aiutarci a ripartire e continuare a crescere”.
Il percorso personale e il legame con Bari
Durante l’intervista, Maggiore ha svelato un retroscena della sua carriera: “A 9-10 il Milan mi aveva opzionato e a 14 anni mi sono trasferito in rossonero. L’esperienza, però, è durata solo due mesi perché dal punto di vista mentale non mi trovavo bene e sentivo la mancanza di casa. Da quel momento ho cominciato tutta la trafila nelle giovanili dello Spezia per poi arriva ad esordire con la maglia dei liguri e a giocare in Serie A. Potrebbe sembrare una scelta sbagliata, ma in carriera ho seguito sempre le mie sensazioni e ho anteposto la mia felicità davanti a tutto. A Salerno invece, il primo anno, ho sofferto un paio di infortuni piuttosto importanti, mentre il secondo anno ho giocato bene ma siamo retrocessi in B”.




