Fabio Caserta sembra aver trovato la chiave di volta per il suo Bari, delineando un’identità tattica precisa che sta portando i primi frutti in termini di continuità e risultati. La squadra biancorossa sta infatti trovando una certa stabilità nelle scelte iniziali, disegnando una fisionomia di gioco sempre più riconoscibile. Il modulo prescelto si avvicina a una sorta di “albero di Natale”, con un assetto che punta a valorizzare la qualità tra le linee.
Fiducia su Castrovilli e Antonucci
Il cuore del nuovo sistema di gioco risiede nella trequarti, dove due giocatori come Castrovilli e Antonucci agiscono alle spalle di un unico riferimento offensivo, Moncini. Su di loro il tecnico ha riposto una fiducia incondizionata, investendoli del ruolo di fulcro creativo della manovra. Castrovilli, tornato a vestire la maglia biancorossa, è chiamato a confermare le qualità mostrate in Serie A, superando i problemi fisici che ne hanno condizionato la carriera. Antonucci, invece, rappresenta una vera e propria scommessa personale dell’allenatore, che lo ha fortemente voluto. Da entrambi ora ci si attende il salto di qualità in termini di giocate decisive, per trasformare la manovra in occasioni concrete.
Stabilità e crescita
La struttura del Bari non si regge solo sulla fantasia dei suoi trequartisti. La solidità è garantita da una difesa a tre e dalla spinta costante di due esterni considerati ormai inamovibili, Dickmann e Dorval. Questo equilibrio permette alla squadra di esprimere un gioco che, sebbene ancora in fase di rodaggio e con margini di miglioramento, sta mostrando una crescita lenta ma costante. Con un centravanti come Moncini già capace di garantire gol e peso offensivo, la stabilità tattica trovata da Caserta costituisce la base da cui partire per esplorare tutto il potenziale ancora latente della rosa biancorossa.




