La Juve Stabia, attualmente sesta in classifica in Serie B e in piena zona playoff, è stata posta sotto amministrazione giudiziaria. Questa misura, che applica l’articolo 34 del codice antimafia, mira a sottrarre il controllo delle società a proprietà “influenzate” da ambienti criminali, affidandole a terzi amministratori per un periodo di un anno, con possibile proroga. Le indagini della Direzione nazionale antimafia, avviate a febbraio, hanno rivelato una “subordinazione” di ambienti societari ai clan D’Alessandro e Imparato. Il procuratore di Napoli ha dettagliato come la camorra gestisse aspetti cruciali come gli spostamenti della squadra, la vendita di biglietti e bibite, e persino il servizio steward. Anche il settore giovanile sarebbe stato coinvolto.
Il possibile rinvio della sfida col Bari
Questa situazione ha una risonanza diretta per i tifosi del Bari. Un primo effetto del provvedimento potrebbe essere il rinvio della prossima gara casalinga della Juve Stabia, prevista per il 29 ottobre proprio contro il Bari. La giustizia sportiva, in casi di forza maggiore come questo, tende a privilegiare la salvaguardia dei club piuttosto che la penalizzazione, come dimostrato dal caso del Foggia. Tuttavia, la procura della FIGC valuterà attentamente la vicenda.
Gli altri casi
Il caso della Juve Stabia non è isolato. Precedentemente, anche il Foggia e il Crotone sono stati oggetto di simili provvedimenti, evidenziando un quadro allarmante di esposizione del mondo imprenditoriale calcistico alle pressioni mafiose. L’amministratore giudiziario avrà il compito di guidare il club in un percorso di rieducazione, che include progetti di sensibilizzazione e formazione per calciatori e dipendenti.




