Dorval saluta il Bari: l'addio silenzioso di un pilastro discreto

L’ex Armenise duro: “Bari? Squadra senza coraggio. Dorval spaesato”

L’ex biancorosso Pietro Armenise analizza senza mezzi termini la crisi del Bari dopo l’ultima gara. Critiche a tattica, reazione e mentalità, con un focus su Dorval e la mancanza di coraggio.

Dopo l’ultima deludente prestazione, il Bari si trova sotto la lente d’ingrandimento dell’ex biancorosso Pietro Armenise. La sua analisi, schietta e senza filtri, dipinge un quadro preoccupante per la squadra di Caserta, evidenziando lacune tattiche e, soprattutto, una preoccupante fragilità mentale che sembra attanagliare il gruppo.

L’analisi di Armenise sul Bari

L’impronta tattica del 4-3-3, voluta dal tecnico, fatica a trovare applicazione concreta sul campo. Un’osservazione critica emerge con forza: “Quando ci si trova in svantaggio di due reti, ci si aspetta una risposta veemente, un pressing asfissiante, un tentativo disperato di ribaltare la situazione. Invece, ciò che si è palesato è stata una squadra quasi rassegnata, che sembrava attendere solo il fischio finale.”

Costruzione dal basso e soluzioni offensive

La tendenza moderna di costruire l’azione dal basso, seppur affascinante, si scontra con la realtà delle capacità individuali. “Se i calciatori non possiedono la qualità necessaria per uscire palla al piede con pulizia, questa scelta si trasforma in un rischio inutile. La concretezza dovrebbe prevalere: se la palla deve essere lanciata lunga, che lo sia. Non è il momento di ostentare abilità, ma di puntare al gol.” A ciò si aggiunge una preoccupante assenza di schemi offensivi predefiniti. Le manovre appaiono improvvisate, prive di quelle trame che solo un lavoro meticoloso può forgiare. In assenza di idee chiare, l’unica speranza risiede nel lampo del singolo, ma il Bari attuale sembra privo di quel “giocatore risolutivo” capace di accendere la scintilla. Sebbene elementi come Castrovilli, subentrato a gara in corso, abbiano mostrato spunti di vivacità, e giovani come Rao possano offrire qualche guizzo, è l’intera squadra a doverli supportare, cosa che al momento non accade.

Ruoli, scelte e fragilità mentale

Le scelte sugli uomini e la copertura dei ruoli chiave sono un altro tasto dolente. “La mancanza di un terzino sinistro di ruolo è un peso non indifferente per la squadra.” Emblematico è il caso di Dorval, un giocatore che in passato ha brillato per la sua capacità di saltare l’uomo e spingere sulla fascia destra. “Oggi lo si vede disorientato, penalizzato in un ruolo che non gli appartiene pienamente.” Ma al di là delle questioni tattiche e di organico, è l’aspetto psicologico a destare maggiore preoccupazione. “Si percepisce una paura di sbagliare, una scarsa personalità e un’assenza totale di coraggio. Senza audacia, la vittoria rimane un miraggio. Serve chi provi il tiro, chi osi. Altrimenti, ogni azione diventa sterile e prevedibile.”