Felipe Sodinha, ex centrocampista biancorosso e protagonista della promozione con Antonio Conte, ha offerto una prospettiva schietta sul calcio contemporaneo e sul futuro del Bari. Le sue dichiarazioni, rilasciate in esclusiva a TuttoBari, toccano temi delicati come la presunta “mafia” nel sistema calcistico e la gestione della società De Laurentiis, fornendo al contempo un’analisi sulla qualità dei giocatori attualmente in rosa e sulla visione del club per il ritorno in Serie A.
Il lato oscuro del calcio moderno secondo Sodinha
Sodinha non ha usato mezzi termini per descrivere il panorama calcistico attuale, dipingendolo con tinte amare e disilluse. “Purtroppo il calcio è brutto da vedere. Non c’è più amore, non c’è più passione per quello che facciamo,” ha affermato l’ex biancorosso. La sua critica si è spinta oltre, denunciando una realtà in cui “dietro c’è una mafia, non è più chi è più bravo a giocare: si fanno favoritismi, contano le relazioni.” Questa riflessione, frutto di una lunga esperienza sui campi di Serie B e C, evidenzia una perdita di genuinità e meritocrazia nel sistema, dove “non sempre gioca chi è più bravo.” Le parole di Sodinha risuonano come un monito sulla direzione che il calcio ha intrapreso, lontano dai valori che un tempo lo animavano.
La visione su De Laurentiis e il progetto Bari
Nonostante le critiche al sistema generale, Sodinha ha espresso un giudizio positivo sulla gestione del Bari da parte della famiglia De Laurentiis. “Secondo me è una società seria, che vuole fare bene e che ha progetti importanti,” ha dichiarato l’ex centrocampista. Ha poi aggiunto che “vedere il Bari in B mi fa male, ma credo abbiano la volontà di portarlo nella categoria che merita. E la Serie A è la casa giusta per il Bari, per lo stadio, la tifoseria, la storia.” Riguardo alle contestazioni e alla percezione di subordinazione al Napoli, Sodinha ha mostrato comprensione: “Capisco che qualcuno si senta messo in secondo piano, ma avere dietro una società come il Napoli non è una brutta cosa. I prestiti fanno parte del sistema, certo, a volte i tifosi restano delusi, ma il calcio oggi è anche questo.” Ha riconosciuto gli sforzi della proprietà, affermando che “almeno ci ha provato,” pur sottolineando la difficoltà di una promozione rapida. “Credo sia una società valida, una società importante, che ha dei progetti.”
Analisi della rosa e del tecnico Fabio Caserta
Sodinha ha offerto una valutazione pragmatica sui giocatori attualmente in forza al Bari, evidenziando la loro idoneità per la categoria. “Giocatori come Gytkjaer, Dickmann, Moncini sono di categoria. Non sono fenomeni, ma possono giocare tranquillamente in Serie B. Sono seri, professionisti veri. Possono dare una mano,” ha commentato, sottolineando la solidità e l’affidabilità di questi elementi. Per quanto riguarda il tecnico Fabio Caserta, l’ex biancorosso ha espresso una cauta approvazione, riconoscendogli una dote fondamentale per una piazza esigente come Bari: “Mi sembra uno con personalità. Serve uno così in una piazza come Bari.” Tuttavia, ha posto una condizione chiara per il successo dell’allenatore: “Deve essere lasciato libero di decidere: l’allenatore deve fare l’allenatore”.
L’importanza del “gruppo” per il successo in Serie B
Per Sodinha, la chiave del successo in Serie B non risiede unicamente nelle qualità individuali, ma soprattutto nella coesione e nello spirito di squadra. “La struttura, l’ottanta per cento delle squadre deve avere un gruppo, un gruppo solido, un gruppo unito che non molla mai,” ha spiegato, fornendo una vera e propria “ricetta” per affrontare le sfide del campionato cadetto. Ha rafforzato il suo concetto con esempi concreti tratti dalla sua carriera: “Io ho tanti esempi, ho giocato nelle stesse squadre con il gruppo che ha cambiato due o tre giocatori, abbiamo vinto il campionato e dopo magari con lo stesso gruppo, ma spezzato, siamo retrocessi.” Questa testimonianza sottolinea come “il gruppo conta tantissimo, al di là della qualità dei singoli giocatori, ma il gruppo veramente conta tanto,” evidenziando la necessità di un’alchimia interna per raggiungere gli obiettivi prefissati.