Cornacchini: “Bari merita la A, mi auguro che questa sia la volta buona”

Giovanni Cornacchini, primo tecnico del Bari nell’era De Laurentiis, analizza il percorso del club. Dalla rinascita in Serie D alle ambizioni di Serie A, difende la proprietà e spiega perché la promozione è l’obiettivo primario.

Giovanni Cornacchini, l’allenatore che ha guidato il Bari nella stagione 2018-19, segnando il ritorno dei biancorossi tra i professionisti dopo il fallimento, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul percorso del club. Intervenuto per analizzare gli anni trascorsi sotto la gestione De Laurentiis e per offrire una prospettiva sul futuro della squadra, ora affidata a Fabio Caserta, Cornacchini ha fornito un’analisi approfondita e appassionata, ripercorrendo le tappe fondamentali e le ambizioni di una piazza che, a suo dire, merita il massimo palcoscenico calcistico.

La difesa della proprietà e l’obiettivo Serie A

L’ex tecnico biancorosso ha espresso una ferma convinzione riguardo alla solidità del progetto societario, manifestando perplessità sulle critiche rivolte alla famiglia De Laurentiis da una parte della tifoseria. Cornacchini ha sottolineato come, a suo avviso, non vi siano ragioni valide per dubitare delle intenzioni della proprietà. Ha argomentato che, qualora l’obiettivo fosse una futura cessione del club, la strategia più logica sarebbe quella di portare la squadra nella massima serie, aumentandone così il valore e l’attrattiva sul mercato. Per questo motivo, ha dichiarato di credere fermamente nell’autentico desiderio di vittoria e promozione da parte della dirigenza.

Le ambizioni di Bari e il ricordo della rinascita

Cornacchini ha ribadito con forza che la città di Bari e la sua tifoseria meritano di calcare i campi della Serie A. Ha ricordato come la mancata promozione, sfiorata nella finale playoff della stagione 2022-2023, abbia avuto ripercussioni anche nell’annata successiva. L’auspicio del tecnico è che la stagione in corso possa finalmente essere quella decisiva per il grande salto, sottolineando l’importanza di una squadra competitiva e di un pizzico di fortuna. Ripercorrendo i giorni del suo arrivo, ha descritto un clima complesso dopo il fallimento, ma ha evidenziato come la nuova proprietà sia riuscita a riaccendere l’entusiasmo. Ha ricordato le difficoltà di ripartire da zero e la non scontata vittoria in Serie D, un campionato che richiedeva un approccio pragmatico e battagliero, piuttosto che un calcio spettacolare, per superare le sfide di ogni domenica.