Il Bari può giocare in A con De Laurentiis presidente? Il regolamento

Il Bari sogna la Serie A, ma la multiproprietà con il Napoli pone sfide. Ecco cosa accadrebbe in caso di promozione nella massima serie

Il Bari è in piena corsa per la promozione in Serie A, un traguardo che i tifosi sognano da tempo. La squadra, guidata da Moreno Longo, si trova a un passo dai playoff di Serie B, con il San Nicola che torna a vivere l’emozione del 2023 quando i biancorossi sono giunti fino alla finale-promozione, perdendo il treno per la Serie A all’ultimo minuto col Cagliari. Tuttavia, la questione della multiproprietà con il Napoli, entrambe sotto il controllo della famiglia De Laurentiis, solleva interrogativi sul futuro del club.

La sfida della multiproprietà

La FIGC ha prorogato fino alla stagione 2028/29 il divieto di multiproprietà tra club di campionati diversi, ma resta vietata la presenza di due società controllate dalla stessa proprietà nello stesso campionato. Questo significa che, in caso di promozione, la famiglia De Laurentiis dovrà prendere decisioni cruciali per il futuro del Bari. Ovvero cedere la società, obbligatoriamente.

Un legame complesso con i tifosi

Le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis, che ha definito il Bari una ‘seconda squadra’ del Napoli, hanno creato tensioni con la tifoseria barese. Luigi De Laurentiis ha cercato di ricucire il rapporto, rilanciando la centralità del progetto Bari e distanziandosi dalle affermazioni del padre. La passione dei tifosi resta un elemento fondamentale per il club, che continua a lottare per un futuro in Serie A.