La promozione del Bari in Serie A nella stagione 2008-09 è un ricordo indelebile per i tifosi biancorossi. Mariano Donda, uno dei protagonisti di quell’annata, racconta con passione i momenti salienti di un campionato che ha segnato la storia del club pugliese.
Donda e l’ultima promozione in A del Bari
Per la città di Bari, l’ultima promozione in Serie A rappresenta un capitolo glorioso. Mariano Donda, centrocampista versatile, ricorda con emozione la partita contro l’Empoli, quando lo stadio era gremito di tifosi entusiasti: “Bari è un esperienza che ti rimane dentro. Il ricordo più bello è la partita interna contro l’Empoli con lo stadio strapieno. Mi tornò alla mente una delle primissime partite che feci in Coppa Italia con lo stadio deserto. Fu la prova che in pochi mesi tutto può cambiare e tutto può essere sovvertito. Arrivare a Bari era stato già un bel traguardo per me; raggiungere quei risultati con i biancorossi andò oltre ogni più rosea aspettativa”. Sul momento della svolta: “A Pisa, in trasferta, vincemmo una partita tosta, sotto la pioggia, con un bel gol di Guberti. Lì ho sentito che qualcosa poteva cambiare e che avevamo indirizzato il nostro campionato”.
Conte e la mentalità vincente
Antonio Conte, allora allenatore del Bari, ha lasciato un’impronta indelebile nella carriera di Donda. Con la sua mentalità vincente, Conte ha saputo motivare i giocatori, spingendoli a dare il massimo in ogni allenamento e partita: “Conte aveva la testa di un vincente. Quando stavamo per cominciare la stagione della promozione lui mi disse che se fossi rimasto avrei giocato. E ho sentito che sarei dovuto rimanere e che sarei potuto andare anche in guerra per lui. Fisicamente ho avuto diversi problemi ma il mister è stato bravo a lavorare sulla mia testa e a farmi svoltare dal punto di vista mentale. Ti incoraggiava e voleva sempre che dessimo il massimo, anche nelle partitelle. Gli allenamenti erano massacranti, ma in partita arrivavamo con una spinta e con una tenuta fisica clamorosa. Ricordo che Barreto, poverino, vomitava una- due volte a settimana per gli allenamenti”.